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Con i bambini è importante saper dire i giusti no che fanno crescere. Gli psicologi conoscono bene questo meccanismo e confermano che per la costruzione di una identità stabile ed equilibrata è fondamentale ricevere qualche no.
Quando in famiglia arriva un bambino la gioia è alle stelle e non potrebbe essere altrimenti. Man mano che passa il tempo, però, ci accorgiamo che non è tutto rose e fiori e che per mantenere davvero l’armonia è necessario saper dire qualche no.
Si sa, ai bimbi piacciono determinati tipi di cibi: pastasciutta, polpette, carne impanata, dolcini vari, cioccolata a volontà, patatine, merendine... Ogni tanto, va bene accontentarli. Una dieta varia e ricca di tutti gli elementi è, infatti, la migliore e le restrizioni troppo rigide sono sempre da bandire. Però spesso tocca dire un bel no, soprattutto di fronte alle richieste di junk food e proporre invece più frutta e più verdura. La sfida per i genitori è quella di ingegnarsi a cucinare in modo fantasioso e coinvolgente le pietanze meno “appetibili” per i più piccoli: spinaci, insalata, mele e kiwi possono trasformarsi infatti in personaggi inventati e più gustosi: i bimbi ne gioveranno in salute e creatività. Formate piccoli volti di animali con le verdure, ricorrete all’intramontabile cucchiaio-aereo, raccontate la storia di come sono nati i germogli delle insalate, insomma date ampio sfogo alla fantasia, vi divertirete voi per primi.
In questo caso i no che fanno crescere fanno anche la differenza per lo sviluppo intellettivo dei bimbi. Il gioco, infatti, è un elemento basilare per la crescita ma va modulato a seconda delle esigenze e delle fasi dello sviluppo. Meglio allora un bel no quando vi rendete conto di essere di fronte a un capriccio fatto di urla e singhiozzi degni di un attore teatrale. Sì invece a giochi educativi come album da colorare, matite, pennarelli, costruzioni, peluche e bambolotti. Questi ultimi sono molto importanti per coltivare il senso di accudimento e cura che nasce fin dalla più tenera età.
Le regole sono decisive per l’equilibrio di tutta la famiglia. Bisogna saperne mostrare il lato positivo ai bambini e il consiglio di tutti gli psicologi è di coinvolgere i piccoli per quanto possibile nelle attività quotidiane: apparecchiare, cucinare, fare la spesa insieme. Anche in questo caso, è utile inventarsi giochi divertenti sfruttando ad esempio il carrello del supermercato come navetta interstellare. E quando i bimbi tendono a preferire la pigrizia alle attività, naturalmente senza mai eccedere o sovraccaricarli troppo, ecco che i no diventano il migliore strumento educativo, purché pronunciati con autorevolezza e rispetto. Si è stabilito che si dorme alle 21.30 e vi chiedono di guardare il film in seconda serata: no! Avete deciso di fare una scampagnata e vi chiedono invece di restare a casa davanti ai videogiochi: no! È ora dei compiti e voglio stare ancora dieci minuti sul web? No! Dopo un po’ di volte, sapranno regolarsi da soli e questo è il più grande regalo che possano ricevere per il loro futuro.
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