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Spesa consapevole: come leggere le etichette alimentari e scegliere bene

5 minuti di lettura
Spesa consapevole: come leggere le etichette alimentari e scegliere bene Spesa consapevole: come leggere le etichette alimentari e scegliere bene
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Fare la spesa non significa soltanto riempire il carrello, ma anche compiere scelte che incidono sulla salute, sull’ambiente e sul benessere quotidiano. Leggere correttamente le etichette alimentari è il primo passo per orientarsi tra gli scaffali e distinguere un prodotto di qualità da uno meno salutare.  

 

Ma cosa sono le etichette alimentari? Sono schede informative presenti sulle confezioni degli alimenti che riportano ingredienti, valori nutrizionali, allergeni, origine e altre indicazioni obbligatorie per legge. Servono a garantire trasparenza e sicurezza, aiutando i consumatori a fare scelte consapevoli e a confrontare i prodotti in base a composizione, qualità e provenienza. In questo articolo vedremo come interpretare e leggere le etichette degli alimenti e quali simboli ricorrenti osservare per fare una spesa più consapevole e responsabile. 






 

La tabella nutrizionale: cosa osservare davvero



Ogni prodotto confezionato riporta una tabella nutrizionale che, se interpretata correttamente, fornisce un quadro chiaro della sua composizione. Gli elementi principali da controllare sono: 


•    Calorie (energia): indicate in kilojoule (kJ) e kilocalorie (kcal), aiutano a capire l’apporto energetico. 
•    Grassi: è importante distinguere i grassi totali dai grassi saturi. I secondi vanno limitati, poiché un eccesso può influire negativamente sulla salute cardiovascolare. 
•    Carboidrati e zuccheri: i carboidrati sono una fonte di energia, ma la voce “di cui zuccheri” indica la quantità di zuccheri semplici, da consumare con moderazione. 
•    Proteine: fondamentali per muscoli e tessuti, sono da valorizzare in una dieta equilibrata. 
•    Sale: spesso sottovalutato, il contenuto di sodio influisce sulla pressione sanguigna. 


Un buon consiglio è confrontare prodotti simili e scegliere quelli con meno zuccheri aggiunti, grassi saturi e sale. La tabella nutrizionale è spesso riferita a 100 g di prodotto, quindi attenzione alle porzioni reali. 
 

Ordine degli ingredienti sulle etichette dei prodotti alimentari 

 

Oltre alla tabella nutrizionale, la lista ingredienti è una vera e propria miniera di informazioni. 
Gli ingredienti sono sempre elencati in ordine decrescente di quantità: il primo è quello più presente, l’ultimo quello meno rilevante. Questo dettaglio aiuta a capire subito la qualità: ad esempio, se in un succo di frutta il primo ingrediente è “acqua” e non “succo di frutta” è indicativo del reale quantitativo di frutta al suo interno. Altri aspetti importanti: 


•    Preferisci prodotti con liste corte e chiare, evitando quelli con decine di ingredienti sconosciuti. 
•    Attenzione agli zuccheri nascosti, che possono comparire con nomi diversi: glucosio, fruttosio, saccarosio, sciroppo di mais. 
•    Valuta la presenza di oli vegetali: se specificati come “olio extravergine d’oliva” è un ottimo segnale, mentre generici “oli vegetali” possono nascondere una più bassa qualità. 

 

Come riconoscere gli additivi alimentari?



Gli additivi alimentari sono sostanze aggiunte per conservare, colorare o migliorare la consistenza dei prodotti. Sulle etichette alimentari sono indicati con un codice composto dalla lettera E seguita da tre o quattro numeri. 
Ecco alcune categorie: 
•    E100-E199: coloranti 
•    E200-E299: conservanti 
•    E300-E385: antiossidanti e regolatori di acidità 
•    E400-E495: addensanti, emulsionanti e stabilizzanti 
Non tutti gli additivi sono pericolosi, ma la regola d’oro è moderazione: meno additivi compaiono in etichetta, più naturale sarà il prodotto. Alcuni additivi, come l’acido ascorbico (E300, vitamina C), sono innocui, mentre altri possono risultare controversi e conviene limitarne il consumo. 


 

Coloranti e conservanti: come interpretarli



Coloranti e conservanti hanno la funzione di rendere il cibo più appetibile o di allungarne la durata. Tuttavia, non sempre sono necessari: 
•    Coloranti: servono a rendere il prodotto più gradevole alla vista. Se un alimento, come uno yogurt alla fragola, ha un colore acceso grazie a un E100-E199, è bene chiedersi se non sarebbe meglio scegliere una versione con soli ingredienti naturali. 
•    Conservanti: molto diffusi in prodotti da forno, salse e bevande. Alcuni, come l’anidride solforosa nei vini, devono essere dichiarati anche per possibili effetti allergici. 
La scelta migliore è privilegiare prodotti con pochi conservanti e coloranti, preferendo alimenti freschi o confezionati con metodi naturali di conservazione (pastorizzazione, sottovuoto, surgelazione). 


 

Cosa significano davvero i simboli e certificazioni 



Oltre a numeri e ingredienti, le etichette riportano simboli che facilitano la scelta. I più comuni sono: 
 
•    Marchio biologico europeo: una foglia verde composta da stelle su sfondo verde, che garantisce il rispetto delle norme sul biologico UE. 
•    DOP, IGP, STG: certificazioni di qualità che tutelano l’origine e il metodo di produzione (es. Parmigiano Reggiano DOP). 
•    Fairtrade: indica prodotti provenienti da filiere eque e solidali. 
•    Simboli di riciclo: aiutano a smaltire correttamente l’imballaggio. 
Imparare a riconoscerli significa orientarsi verso prodotti più sostenibili e rispettosi dell’ambiente e della tradizione. 



 

Allergeni: indicazioni fondamentali 



Le etichette alimentari devono obbligatoriamente segnalare la presenza di allergeni, solitamente evidenziati in grassetto. Gli allergeni più comuni sono: glutine, latte, uova, soia, frutta a guscio, pesce e crostacei.  
Per chi ha intolleranze o allergie, leggere con attenzione questa parte è essenziale. Anche chi non soffre di allergie può preferire prodotti privi di alcuni allergeni per motivi di dieta o stile di vita (ad esempio, per i prodotti “gluten free” va ricercato il simbolo di una spiga barrata). 

Origine e tracciabilità



Sempre più consumatori desiderano sapere da dove provengono gli alimenti. Le etichette riportano spesso l’indicazione dell’origine delle materie prime, in particolare per carne, latte e ortofrutta. Scegliere prodotti a filiera corta, italiani o locali, come quelli della Filiera Valore Bennet  non solo riduce l’impatto ambientale, ma contribuisce anche a sostenere l’economia del territorio. 
 

Consigli pratici per una spesa consapevole 



1.    Non fermarti al packaging accattivante: leggi sempre la lista ingredienti. 
2.    Confronta due prodotti simili e valuta il più equilibrato dal punto di vista nutrizionale. 
3.    Preferisci alimenti freschi o con pochi additivi. 
4.    Fai attenzione alle porzioni indicate. 
5.    Ricorda che “senza zuccheri aggiunti” non significa “senza zuccheri”: può contenere zuccheri naturalmente presenti. 
 

 

Leggi le etichette per scegliere meglio 



Imparare a leggere le etichette alimentari significa acquisire maggiore consapevolezza e autonomia nelle scelte quotidiane. La spesa consapevole non è solo una questione di salute individuale, ma anche un gesto che incide sulla collettività e sull’ambiente. Scegliere prodotti locali e di stagione riduce l’impatto ambientale, mentre optare per soluzioni biologiche, come la linea Bennet Bio, aiuta a sostenere filiere etiche e rispettose. Inoltre, conoscere la presenza di allergeni o la provenienza degli ingredienti consente di adottare un approccio più responsabile e inclusivo. 
 
Fare la spesa, quindi, diventa un atto di responsabilità: ogni etichetta è una piccola mappa che guida verso scelte più sane, etiche e sostenibili. La chiave è leggere con attenzione, porsi le giuste domande e non lasciarsi ingannare solo dall’aspetto esteriore. Un carrello consapevole oggi è un investimento sulla salute di domani, per noi e per il pianeta. Leggi anche i nostri consigli su come fare la lista della spesa in modo intelligente
 

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