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L’origine del caffè, dalle leggende all’espresso

3 minuti di lettura
L’origine del caffè, dalle leggende all’espresso L’origine del caffè, dalle leggende all’espresso
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Ogni 1° ottobre si celebra la Giornata Internazionale del Caffè, un evento globale istituito per la prima volta nel 2015 dall'Organizzazione Internazionale del Caffè. Questa giornata ha lo scopo di celebrare una delle bevande più amate al mondo e di sostenere uno sviluppo sostenibile dell'industria del settore. Per l’occasione, ripercorriamo la storia del caffè, dalle sue origini tra mito e leggenda, fino alla sua produzione attuale.





 

La storia del caffè 


Le origini della pianta di caffè risalgono alle antiche foreste dell'Etiopia, dove si ritiene che abbia avuto inizio il viaggio di questa bevanda rivoluzionaria. Secondo la leggenda più celebre, il caffè fu scoperto da Kaldi, un pastore etiope che, nel IX secolo, notò l'effetto energizzante dei chicchi sulle sue capre, provandolo poi su sé stesso. Kaldi avrebbe condiviso questa scoperta con un monaco locale, il quale inizialmente scettico, gettò i chicchi nel fuoco. Il piacevole aroma dei chicchi arrostiti catturò presto l'attenzione di tutti i monaci del monastero, che decisero di ricavarne una bevanda.

Il caffè appartiene alla famiglia delle Rubiaceae e il genere Coffea è il principale gruppo di piante all'interno di questa famiglia che produce i chicchi di caffè utilizzati per la nostra bevanda quotidiana. Esistono diverse specie di Coffea, ma le più note e coltivate commercialmente sono la Coffea arabica e la Coffea canephora, comunemente nota come Robusta. La Coffea arabica è apprezzata per il suo sapore più dolce e contiene meno caffeina rispetto alla Robusta che, al contrario, ha un contenuto di caffeina maggiore e un gusto più forte e amaro.

Dopo la sua scoperta, il caffè divenne una bevanda popolare nei monasteri, dove si racconta che i monaci lo utilizzassero per rimanere svegli durante le lunghe ore di preghiera notturne. Da lì, la sua popolarità si estese rapidamente in Medio Oriente e, attraverso le rotte commerciali arabe, raggiunse l'Europa e il resto del mondo.

 

Dove è nato il caffè: la sua diffusione nel mondo



La trasformazione del caffè da chicco a bevanda avvenne per la prima volta in Yemen nel XV secolo. Gli abitanti di questa regione iniziarono a coltivare la pianta del caffè e a sperimentare con i chicchi per ottenere una bevanda. A Sana'a, la capitale, vennero aperte le prime caffetterie, che divennero presto luoghi di ritrovo sociale e intellettuale.

Dallo Yemen, il caffè si diffuse rapidamente nel resto della penisola araba e già nel XVI secolo, le caffetterie si affermarono in città come Il Cairo e Costantinopoli. L'introduzione del caffè in queste metropoli segnò l'inizio della sua diffusione nel vasto impero ottomano, dove divenne presto popolare non solo tra la classe lavoratrice ma anche tra la nobiltà e gli intellettuali.

Il successivo salto del caffè fu verso l'Europa, attraverso il porto di Venezia, grazie ai mercanti veneziani che lo introdussero nel continente intorno al XVII secolo. Le prime caffetterie europee aprirono proprio a Venezia, e da lì il caffè divenne una moda in tutta Europa. In città come Vienna, Parigi e Londra, il caffè non tardò a diventare una componente essenziale della vita quotidiana e sociale. Inoltre, le caffetterie europee si trasformarono in centri di pensiero illuminista, influenzando significativamente la cultura e le arti.

Con il colonialismo europeo, la coltivazione del caffè si estese alle Americhe. Nel XVIII secolo, la pianta fu introdotta in America Latina, dove il clima tropicale si dimostrò ideale per la sua crescita. Paesi come il Brasile, la Colombia e il Guatemala divennero rapidamente grandi produttori di caffè.

 

L'origine del caffè in Italia 



Come anticipato, il caffè fu introdotto in Italia attraverso Venezia nel XVI secolo, grazie ai mercanti che commerciavano con l'Oriente. La prima caffetteria italiana aprì a Venezia nel 1645. Da Venezia, la cultura del caffè si è diffusa rapidamente in tutta la penisola, in particolare a Napoli e Trieste, due città che hanno giocato ruoli chiave nella storia del caffè in Italia. A Napoli, il caffè divenne parte integrante del tessuto sociale e culturale, mentre Trieste è diventata uno dei più importanti porti di caffè del mondo.
 

Dove è nato il caffè espresso



Il caffè espresso, come lo conosciamo oggi, ha origini che si possono tracciare fino all'inizio del XX secolo in Italia. La nascita dell'espresso è strettamente legata all'innovazione tecnologica che ha permesso di estrarre l'essenza del caffè in modo più rapido ed efficiente.

Il primo prototipo della macchina per caffè espresso fu inventato dal torinese Angelo Moriondo nel 1884, ma fu poi Luigi Bezzera, un imprenditore milanese, a progettarlo e brevettarlo nel 1901. Il suo dispositivo innovativo usava la pressione del vapore per forzare l'acqua calda attraverso il caffè macinato, producendo così una bevanda concentrata e cremosa in pochi secondi.

Questa tecnologia fu perfezionata ulteriormente da Desiderio Pavoni, che iniziò la produzione su larga scala delle macchine espresso. Nel 1906, Pavoni presentò la macchina al pubblico durante la Fiera Internazionale di Milano, dove ottenne un grande successo. Le macchine per espresso si diffusero rapidamente nei bar e nei caffè di tutta Italia, diventando un simbolo distintivo della cultura del caffè italiano. Con il tempo, la tecnologia delle macchine per espresso ha continuato a evolversi, fino alle macchinette da bar o a quelle casalinghe con le cialde che conosciamo noi oggi.

 

Il caffè oggi



Oggi, il caffè è coltivato in oltre 70 paesi, principalmente lungo l'equatore, nella cosiddetta "cintura del Caffè", un’ampia fascia che include regioni dell'Africa, del Sud Est asiatico e dell'America Latina. Questa bevanda continua a essere un elemento fondamentale delle economie nazionali e un pilastro culturale per molte società in tutto il mondo.

Ormai il caffè è più di una semplice bevanda: è un elemento vitale di economie locali e globali e un importante simbolo culturale. Le due principali varietà di caffè coltivate oggi continuano a essere l’Arabica e Robusta, che sono alla base di tante bevande a base di caffè, dal cappuccino fino al mocha. Tuttavia, il caffè continua ad essere al centro dell'innovazione, con nuove varietà e tecniche di preparazione che emergono continuamente: celebrare la Giornata Internazionale del Caffè offre la possibilità di riflettere sull'importanza globale di questa bevanda, dalla piantagione alla tazzina, dal punto di vista economico ma anche sociale e culturale.

Ami il caffè? Prova la ricetta dei tagliolini scampi, lime e caffè oppure prova l'Irish Coffee

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